Tinte per capelli naturali, scopri le piante tintorie
Molto spesso ci chiediamo quale siano le differenze tra le colorazioni chimiche e quelle naturali. Esistono svariati tipi di colorazioni naturali e in questo articolo parleremo delle piante tintorie, affidandoci alla parola dell’esperto Massimo Bartalucci che da tempo nel suo salone ricorre a questo tipo di tecnica di colorazione, con ottimi risultati.
Massimo Bartalucci – Beauty Communication Specialist – ha risposto ad alcune nostre domande riguardo le tinte per capelli naturali.
Se ti sei perso la sua precedente intervista clicca qui.
Continua la lettura per alcuni consigli utili.
Allora Massimo, raccontaci un po’ la tua esperienza con le piante tintorie e in generale nel mondo delle colorazioni naturali
La mia esperienza con le piante tintorie a livello professionale e tattile è fantastica. Tant’è che quando inizierai a lavorare con le piante tintorie non vorrai più tornare indietro data la netta differenza tra queste e le colorazioni chimiche.
La parte iniziale prevede un forte studio perché chiaramente le piante tintorie agiscono in maniera di gran lunga differente rispetto agli altri tipi di colorazioni. Si ha un altro colore da presentare alla cliente, che si trova a fare un’esperienza del tutto diversa e per questo dobbiamo essere perfettamente in grado di spiegarle il trattamento nei minimi particolari. Per questo motivo il primo passo è quello di formarsi in maniera completa sul funzionamento delle piante tintorie.
Qual’è il funzionamento delle piante tintorie? Possono coprire anche i capelli bianchi?
Le piante tintorie hanno un modo di aderire sui capelli bianchi completamente diverso dalle tinte chimiche. Queste si aggrappano al capello senza entrarne all’interno e senza invadere la cute.
Questa tipologie di colorazioni possono essere effettuate su tutti, anche sulle donne in gravidanza, poiché estremamente naturali. L’unico fattore a cui si deve fare attenzione è quello dell’allergia, poiché se si manifestano allergie per qualche tipologia di pianta non è possibile utilizzare questo tipo di colorazione.
Ci sono dei punti a sfavore nell’utilizzo delle piante tintorie? Se sì, quali?
Il principale punto a sfavore delle piante tintorie è sicuramente il tempo e con lui la velocità di realizzazione. Sappiamo bene che una colorazione chimica, soprattutto se messa sotto una fonte di calore agisce in maniera molto rapida. Per quanto riguarda invece le piante tintorie, queste hanno un tempo di applicazione che va dalle due alle quattro ore.
C’è da dire però che noi, in salone, attraverso determinati metodi di applicazione siamo riusciti ad abbassare il tempo di realizzazione: spesso in soli 30 minuti riusciamo a lavorare, dipende anche dalla tipologia di capello e dal colore che si vuole raggiungere.
Inoltre, in alcuni casi è necessario passare il colore due volte poiché un solo strato potrebbe non risultare sufficiente. Questo però non è sempre essenziale.
Si possono ottenere tutte le sfumature di colore? C’è comunque una scelta ampia o è più limitata rispetto agli altri tipi di colorazione?
Si possono ottenere quasi tutte le sfumature di colore. Tutte le colorazioni considerate di tonalità naturali si possono ottenere tranquillamente, mentre le nuance più forti sono più difficili da riprodurre e hanno bisogno di più stratificazioni ( e quindi diversi passaggi) per riuscire ad avere un buon risultato. I colori come il nero, il viola o il mogano ad esempio necessitano di questa procedura
Perché consigli l’utilizzo di queste piante?
La qualità delle piante tintorie sui capelli è qualcosa di immediato. Le piante sono così affini alla nostra natura che donano dei risultati veramente ottimi. Parlare di colore è quasi riduttivo, le persone vanno come in una Spa dove fanno dei trattamenti ai capelli e nel frattempo li colorano anche.
Questa è la considerazione migliore da fare.
Noi, ad oggi utilizziamo sia piante neutre che piante coprenti. Sia le colorazioni della ditta francese Marcapar che quelle di Phitofilos, ma siamo in continua sviluppo e in continua ricerca di altre tipologie di piante per rinnovarci sempre. Per questo molto spesso mi procuro direttamente la pianta all’origine, da aziende erboristiche, partendo dalle basi.
Qualche consiglio per tutti i parrucchieri che decidono di avvicinarsi a questo tipo di colorazioni?
Le prime volte che un parrucchiere inizia a colorare i capelli con le piante potrebbe avere delle difficoltà poiché funzionano in modo del tutto diverso rispetto alle tinture chimiche per questo, come abbiamo detto prima, il primo passo è quello della formazione completa su questa tipologia di colorazione.
Noterai però che la cliente percepirà un miglioramento vero e proprio dei propri capelli già dalla prima seduta. Successivamente la cliente che continua ad affidarsi a questa tipologia di trattamento può ritrovarsi ad avere molti più benefici.
Personalmente in salone ho un 20% di clienti che utilizzano piante tintorie e che hanno aumentato anche la quantità dei propri capelli.
Colorare i capelli con le piante tintorie è quindi un vero e proprio trattamento non solo per il capello, ma anche per la cute che solo dopo alcune sedute percepisce dei netti miglioramenti.
Ringraziamo Massimo Bartalucci per il tempo dedicatoci e per le sue delucidazioni su questa tipologia di colorazione.
E tu, cosa ne pensi? Sei curioso di sperimentare le piante tintorie?
Faccelo sapere nei commenti.