Come realizzare un servizio fotografico: l'importanza del look

Come realizzare un servizio fotografico: l’importanza del look

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In questo articolo, diverso dal solito, parleremo di come realizzare un servizio fotografico.

Un argomento molto interessante per parrucchieri e make-up artist professionisti che possono pensare di iniziare una carriera nel mondo degli shooting fotografici. 

Sappiamo bene ormai che dietro ad ogni servizio fotografico c’è un duro lavoro di organizzazione e preparazione. Un gran numero di cose da decidere e da pianificare. Sicuramente se si tratta di un servizio fotografico di un certo livello sarà indispensabile contattare un parrucchiere e un Make-Up Artist che contribuiscano a rendere le modelle impeccabili. 

Ed ecco che entriamo in campo noi parrucchieri ed esperti nel settore del beauty!

L’importanza del tema

Scegliere un tema per un servizio fotografico è indispensabile per permettere ai professionisti di decidere il miglior trucco e parrucco da realizzare sulle modelle. E’ evidente che qualsiasi epoca e periodo è stato caratterizzato da una precisa acconciatura o Make-Up. 

Motivo per cui è fondamentale decidere quale epoca il nostro shooting debba rappresentare, magari pensando ad uno specifico tema. 

Probabilmente tutti noi quando vediamo una copertina su una rivista o alcune foto al suo interno non immaginiamo neanche che quello sia il frutto di ore ed ore di lavoro, ma ci limitiamo a sfogliarle ammirando la bellezza delle modelle. 

La verità però è che la mano del professionista appare evidente e dà all’immagine decisamente una marcia in più.

Marco Piccinin si racconta

Come realizzare un servizio fotografico 1

Per parlare di come realizzare un servizio fotografico ci siamo affidati, come facciamo spesso, alle parole di un esperto Make-Up Artist: Marco Piccinin che vanta magnifici lavori sui volti di molte modelle più rinomate nel campo della moda. 

Ma conosciamolo meglio…

“La mia passione segue un percorso ben preciso, nasco grafico pubblicitario per poi evolvermi con studi che mi avvicinano al mondo della body art, iniziando così la mia attività come truccatore, passando al mondo del tatuaggio grazie al fortunato incontro con uno dei primi tatuatori di Torino, per poi proseguire la mia strada diventando dermopigmentatore.”

Una carriera che già dai primi anni vanta un numeroso campo di attività e conoscenze, ma come ti sei avvicinato al mondo del make up? 

Il mondo del make up mi ha sempre affascinato perché con quest’arte posso plasmare il viso catturando la personalità del momento. Amo definirmi “Artigiano della bellezza” in quanto sono dell’opinione che, come la scultura secondo Michelangelo, anche il trucco (in senso lato) sia un’arte ‘del levare’ piuttosto che ‘ del mettere’: ogni corpo, ogni volto, mia materia prima, ha una propria bellezza che lo caratterizza e contraddistingue; questa bellezza però dev’essere valorizzata, esaltata, liberata dalle imperfezioni, facendo sentire unico ogni mio cliente.”

Marco continua poi: “Trovo affascinante seguire la morfologia di un volto e catturarne la sua essenza, allo stesso tempo amo giocare con i chiaroscuri per perfezionare e sottolineare il carattere di ogni tratto somatico. Il viso ha mille interpretazioni ed attraverso il make up possiamo scoprirle tutte.”

Di recente Marco ha sviluppato un nuovo progetto, una linea di trucco 100% italiano chiamata Meikap, con l’intento di coniare ad hoc questo neologismo che riporta la trascrizione italiana della sua pronuncia anglosassone: un termine immediato, d’effetto e curioso!

Dopo questa piccola premessa quindi chi meglio di un professionista come lui può spiegarci cosa si trova dietro alla realizzazione di un servizio fotografico impeccabile e d’effetto.

 Sulla copertina di Playboy

Come abbiamo detto tra i lavori di Marco Piccinin rientrano i suoi make up sulle modelle di Playboy. Quest’ultima nasce nel 1953 a Chicago e, come sappiamo diventa rapidamente il primo periodico mensile di notorietà internazionale dedicata alla fotografia erotica.

In pochissimo tempo si trasforma in una rivista sofisticata e glamour un brand riconoscibile da chiunque, che entra a far parte della cultura popolare. Tra le sue pagine si cela sicuramente molto di più: sono stati tantissimi gli artisti e scrittori i quali articoli e interviste, partendo da playboy, sono stati in seguito raccolti e pubblicati da case editrici come Mondadori. 

Parliamo quindi di una rivista molto rinomata e che non passa di certo inosservata. Sentiamo cosa significa per Marco lavorare collaborando con le modelle di Playboy tra cui Bella Rouge e con il fotografo Davide Esposito.

Quali sono le basi per un servizio fotografico impeccabile?

Ogni servizio fotografico ha un percorso ben preciso: si parte da una lunga fase di brainstorming riunendo tutto lo staff (fotografo, parrucchieri, stylist, truccatori e i vari assistenti). Dopo questo si decide la location, quali attrezzature utilizzare, il mood da seguire, ed infine si sceglie la modella, che deve essere adatta al ruolo per cui è stata selezionata 

Questo servizio fotografico da cui è stata poi creata la copertina di Playboy, è ispirato molto allo stile Pin Up ed è proprio da qui che si deduce l’importanza del trucco. 

Per realizzare questi Make Up ti sei ispirato a qualcuno in particolare? 

Come sempre accade, ci si ispira molto ai personaggi dell’epoca in questione. In questo caso gli anni del Pin Up sono gli anni ’50, nei quali personaggi come Marylin Monroe ed Elizabeth Taylor rappresentavano le punte di diamante per quanto riguarda bellezza e sensualità. 

Mai come in questo decennio la donna è stata più femminile nel suo modo di vestirsi e truccarsi. Le ciglia finte, le parrucche e i toupet sono nuovi strumenti di seduzione e da qui si evince la particolarità e creatività nel ricercare lo stile adatto alla situazione la difficoltà nel ricreare con il trucco il giusto sapore di vintage, il look idoneo che sappia trasmettere il sapore di quell’epoca.

Come realizzare un servizio fotografico 2

Come sei riuscito quindi a realizzare questi make up a regola d’arte?

Ho utilizzato i prodotti che ritenevo essere i più idonei allo stile dell’epoca. Mi sono focalizzato sull’utilizzo di un fondotinta color rosato accentuato con polveri illuminanti nella parte centrale del viso utilizzando la tecnica di Highlighting. Quest’ultima è una tecnica correttiva creata con polveri luminose, senza utilizzare ombre scure, per dare lucentezza al viso. 

Dopodiché ho applicato la cipria per il fissaggio ed un tocco di blush sulle guance, color rosa antico. Come risultato finale sono riuscito ad ottenere così una pelle di porcellana: perfetta e priva di imperfezioni. 

Ciglia ad ala di gabbiano: un must degli anni ’50

Un elemento che sicuramente caratterizza gli anni ’50 sono proprio le ciglia ad ala di gabbiano, create quindi per valorizzare l’occhio. Per fare ciò ho truccato quindi la palpebra mobile con un tono color rosa chiaro naturale nella parte interna, per poi accentuare con un rosa più intenso verso l’esterno scurendo l’angolo dell’occhio verso la piega palpebrale, in modo da ricreare una mezza luna impercettibile. 

Infine si utilizza un tono luminoso a ridosso delle sopracciglia per dare un effetto di massima altezza. Dopo aver preparato la palpebra, molto luminosa si passa all’applicazione dell’eye liner; questo prodotto di bellezza è forse il cosmetico più antico, pare infatti che la prima che lo utilizzò sia stata Cleopatra, nell’antico Egitto.

L’eye-liner è stato applicato con un tratto sottile che parte dall’interno occhio seguendo la rima ciliare per poi raggiungere il massimo spessore verso l’esterno e proseguire allungandosi oltre la coda con un tratto sottile. Per dare maggiore enfasi all’ utilizzo dell’ eye liner ho applicato il mascara, aiutandomi con ciuffetti di ciglia finte nella parte esterna dell’occhio.

E per valorizzare le labbra che cosa hai scelto? 

Le labbra rimangono le protagoniste indiscusse, rigorosamente rosse e seducenti vengono disegnate con forma arrotondata, con gli angoli dell’ arco di cupido leggermente smussati.

Come realizzare un servizio fotografico 3

Per quanto riguarda i nostri amati capelli si spazia da cotonati, bombati e raccolti 

Per i capelli serviva quindi un’effetto decisamente cotonato, bombato e raccolto, tipico dell’epoca. Così sono state utilizzate parrucche sia biondo platino che castano scuro, di media lunghezza. Queste arricchite da boccoli e onde tipiche dell’epoca. 

Come realizzare un servizio fotografico 4

Tanto lavoro, ma per un risultato sorprendente 

Prendendo quindi in considerazione il servizio fotografico per la rivista Playboy abbiamo voluto dare uno spunto a tutti i professionisti che ci seguono su come realizzare un servizio fotografico impeccabile.

Come abbiamo visto il lavoro dietro a qualsiasi foto è lungo e peculiare, ma alla fine regala grandi risultati e soddisfazioni. 

Ringraziamo molto Marco Piccinin per il tempo dedicatoci e speriamo ci siano altre occasioni per parlare insieme. 

Fateci sapere se vi è piaciuto l’articolo e cosa vi piacerebbe sapere dai nostri esperti. 

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